La Leishmaniosi – La prevenzione presso l’Ambulatorio Veterinario Balduina
Sta arrivando l’inverno ed è quasi arrivato il momento di controllare il vostro / nostro amico a 4 zampe se ha contratto una malattia infettiva, quindi preparatevi a fare il prelievo del sangue per la ricerca della Leishmania (mal. da flebotomo), Rickettsia ed Erlichia ( mal. da zecche), il tutto si fa con un unico e semplice prelievo ematico.
Così ci prepariamo anche per fare il vaccino contro la tanto temuta Leishmaniosi.
La Leishmaniosi si presenta con un’ampia varietà di manifestazioni cliniche diverse tra loro in termini di gravità e di impatto sulla salute.
Può colpire sia il cane (Leishmaniosi viscerale) che l’uomo (Leismaniosi cutanea, mucocutanea, viscerale)
FLEBOTOMI O PAPPATACI
Insetto dell’ordine dei Ditteri (Phlebotomus papatasi) simile alla zanzara, – ma più piccolo e silenzioso (da cui il nome pappa-taci) di colore giallo pallido o sabbia di piccole dimensione da 2 a 4 mm.
Il loro corpo è ricoperto da una fitta peluria che interessa anche le grandi ali che si nutre di sangue ed è responsabile della trasmissione di virus come la leishmania e protozoi .
Il Flebotomo trasmette il microrganismo (protozoo) responsabile della malattia attraverso la puntura. I cani costituiscono il principale ospite e serbatoio per l’infezione dell’uomo anche se non è possibile il contagio diretto dal cane all’uomo, da uomo a uomo e da cane a cane, perché per veicolare la malattia è sempre necessario l’insetto.
I Pappataci colpiscono principalmente durante la stagione calda (indicativamente da fine maggio a ottobre) e durante le ore serali e notturne.
TRASMISSIONE DELLA LEISHMANIOSI
I Pappataci, tramite il pasto di sangue, veicolano al cane il protozoo Leishmania infantum. Leishmania infantum è un protozoo parassita dei canidi (volpi e cani) e anche dei gatti. È un parassita a ciclo biologico indiretto, ossia ha bisogno di un ospite intermedio, – il vettore – per potersi sviluppare fino alla sua forma infettante.
Il vettore in questo caso è il flebotomo il quale inocula il suo apparato pungitore nel derma, dove sono localizzati i capillari superficiali.
Mentre fa il suo pasto di sangue risucchia anche i macrofagi con dentro gli amastigoti. Il loro ospite è il macrofago (cellula della difesa localizzata in tutti i tessuto del corpo, soprattutto derma della cute, milza, fegato, intestino, tutti i visceri, midollo osseo, linfonodi e per un 2% nel sangue): quindi il parassita non è liberamente circolante nel sangue, ma localizzato nei tessuti del cane infetto.
DIFFUSIONE DELLA LEISHMANIOSI IN ITALIA
Originariamente presente nelle zone tropicali e sub-tropicali, con il riscaldamento globale e il trasferimento dei cani infetti al seguito dei proprietari, si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, isole comprese. Nelle zone endemiche la leishmaniosi canina costituisce un grave problema di salute pubblica, è infatti considerata una zoonosi.
I sintomi della Leishmaniosi:
- Inappetenzae perdita di peso
- Epistassi: fuoriuscita di sangue dalle narici determinata da ulcere e lesioni della mucosa nasale
- Lesioni cutanee: progressiva rarefazione del pelo (alopecia) con intensa desquamazione secca, ulcere, erosioni e assenza di prurito.
- Linfoadenopatia: ingrossamento dei linfonodi
- Lesioni oculari
- Anemia
- Insufficienza renale
- Epatopatie
- Diarrea
- Zoppie
- Onicogrifosi: crescita abnorme e ispessimento delle unghie
LA CURA DELLA LEISHMANIOSI
Leishmaniosi del cane: la cura
La leishmaniosi a volte può essere letale, ma per fortuna non ha un decorso fulminante e esiste un modo per tenere sotto controllo i sintomi. Attualmente non ci sono farmaci capaci di debellare i protozoi, possono solo controllare malattia e sintomi. Solo in alcuni casi fortunati, si può debellare in toto.
I farmaci per la cura della la leishmaniosi del cane sono il Glucantime (l’antimoniato di metil-glucamina) e il Milteforan (miltefosina) a cui viene sempre associato l’Allupurinolo.
Il periodo della cura è di almeno 6 mesi, una terapia lunga che in ogni caso va adattata allo stato di salute del cane. È possibile che durante i primi giorni di trattamento, ci sia un sensibile peggioramento dei sintomi, previsto dalla terapia stessa.
RISCHI PER LA SALUTE UMANA
I cani fungono da serbatoio di Leishmania infantum. L‘Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che ogni anno nel mondo sono 500.000 nuovi casi umani, in particolare nei bambini o negli adulti immunosoppressi, principalmente in Asia e nel Sudamerica.
Numerosi studi hanno dimostrato che la prevalenza della leishmaniosi umana potrebbe essere ridotto in modo significativo attraverso il controllo della leishmaniosi nei cani.
PREVENZIONE DELLA LEISHMANIOSI
La prima cura è sempre la prevenzione e per prevenire la Leishmaniosi bisogna ridurre al minimo il rischio di puntura da parte dei flebotomi.
A tal riguardo, in commercio ci sono prodotti antiparassitari che hanno effetto repellente nei confronti dei flebotomi con conseguente riduzione del rischio di trasmissione di leishmaniosi.
Nulla di questi accorgimenti è infallibile ma, applicando gli appositi antiparassitari repellenti a base di piretroidi consigliati dal veterinario, si può ridurre sensibilmente il rischio di contagio dalla malattia.
Azioni da adottare per una corretta prevenzione:
Utilizzare prodotti ad azione repellente nei confronti dei flebotomi con conseguente riduzione del rischio di contagio (Antiparassitari contro pulci e zecche). Chiedi la consulenza presso l’Ambulatorio Veterinario Balduina
- Impiegare insetticidi ambientali ad uso domestico
- Applicare zanzariere alla finestre
- Ridurre al minimo l’esposizione notturna ed evitare lunghe passeggiate serali
- Sottoporre annualmente il cane ad esami sierologici specifici
Leishmaniosi – Il vaccino:
I distributori del vaccino contro la leishmaniosi parlano di un tasso di protezione del 92,7%, – efficacia dimostrata senza l’uso degli antiparassitari repellenti -, mentre con l’utilizzo dell’antiparassitario la percentuale cresce al 97%.
La leishmaniosi il protocollo:
Il protocollo del vaccino contro la leishmaniosi prevede la sua somministrazione in tre iniezioni sottocutanee, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra, seguite da un richiamo del vaccino annuale. Tutti i cani di età superiore a sei mesi risultanti negativi al test sierologico possono fare il vaccino contro la leishmaniosi, ad eccezione delle femmine gravide o in allattamento e con l’accortezza che il cane deve essere “sano”, vale a dire che non prende nessun farmaco e non presenta nessuna patologia, anche cronica.
Il periodo di incubazione della leishmaniosi è molto lungo e spesso i sintomi della malattia non sono subito evidenti. Prima del vaccino, per capire se il cane ha già contratto la leishmaniosi, basta un semplice test, lo esegue tranquillamente il veterinario tramite un piccolo prelievo di sangue.
Leishmaniosi: Protocollo per soggetti tendenzialmente allergici o con reazioni di ipersensibilità ai vaccini
- Per tutti gli animali con tendenze ad avere reazioni allergiche o di ipersensibilità ai vaccini, esiste un protocollo di sicurezza. Chiedi informazioni presso l’Ambulatorio Veterinario Balduina
Leishmaniosi: il vaccino, lo studio e le reazioni
In seguito a degli studi fatti da chi distribuisce il vaccino contro la leishmaniosi è risultato che “la probabilità che un cane manifesti sintomi è 4 volte inferiore rispetto a uno non trattato “.
L’effetto benefico del vaccino è stato esaminato in zone con elevato rischio di infezione, dove è stata osservata una diminuzione del rischio di sviluppare una leishmaniosi sintomatica.
Il vaccino è fortemente consigliato in quei casi in cui il cane resta per un lungo periodo in una zona iperendemica per la leishmaniosi ovvero se dorme fuori e quindi è molto esposto al contatto con il vettore della leishmanios.
Il vaccino contro la leishmaniosi è un aiuto per poter abbattere le probabilità di far contrarre la malattia al vostro cane.
Le reazioni sistemiche al vaccino contro la leishmaniosi,- frequenti anche in tutti gli altri vaccini -, che comunque si devono considerare e che saranno sotto nostro stretto controllo, sono apatia, inappetenza, diarrea e vomito e, con percentuali minori, l’ipertermia.
Le reazioni locali al vaccino:
- Gonfiore nella zona dove abbiamo inoculato il vaccino, inferiore a 5 cm di diametro, nel 16-22% dei casi (tempo due giorni e passa tutto).
- Un gonfiore maggiore solo nel 3% dei casi
- Dolore nel punto in cui abbiamo fatto il vaccino è più frequente (dura massimo 2 settimane)
Leishmaniosi: il vaccino come complemento
Il vaccino contro la leishmaniosi può per noi rappresentare una via non alternativa ma complementare, per cui ricordiamo i metodi già a disposizione, terapeutici e profilattici per la lotta alla leishmaniosi e ai malefici pappataci. Il vaccino contro la leishmaniosi non assicura la protezione completa (né l’eradicazione della malattia), si può comunque diminuire l’incidenza della malattia al livello della popolazione canina anche a giovamento della popolazione umana,
Oltre alla via di trasmissione classica ci sono altre presunte vie di trasmissione:
1- tramite zecche che prendono il posto del flebotomo (questa ipotesi non è stata ancora dimostrata al 100%);
2 – tramite trasfusione di sangue;
3 – trasplacentare: la cagna malata di leishmaniosi trasmette il parassita ai cuccioli, quindi va tolta dalla riproduzione.
Metodi diagnostici
Leishmaniosi del cane: diagnosi
Per la leishmaniosi del cane la diagnosi avviene con gli appositi esami del sangue annuali. Si valutano il grado di anemia e la funzionalità renale ed epatica, c’è l’elettroforesi proteica ad indicare lo stadio della patologia e i test sierologici che valutano la presenza della leishmaniosi del cane. Esistono però anche i falsi negativi, per avere la certezza si può ricorrere alla PCR.
1 – agoaspirato linfonodolale, o a livello di midollo o a livello cutaneo viene analizzato istologicamente.
2 – agoaspirato, da cui si ricava materiale cellulare che viene utilizzato per cercare materiale molecolare del parassita (dna) tramite la tecnica della PCR. Il risultato mi dice che c’è il DNA e questo può significare due cose: a) il parassita è entrato ed è stato distrutto e ne è rimasto qualche frammento genico non ancora degradato; b) il parassita è entrato, è vivo e sta replicando.
3 – tecnica IFAT (immunofluorescenza con anticorpi): permette di dire se c’è e quanta ce n’è (analisi sia qualitativa che quantitativa): è una diagnosi sierologica per la quale serve il siero (ricavato dal prelievo di sangue) del cane.
4 – tecnica E.L.I.S.A. – Tecnica immuno enzimatica indiretta, se nel siero in esame sono presenti anticorpi specifici anti-leishmania, questi si legheranno all’antigene fissato alla fase solida formando il complesso antigene-anticorpo.
La diagnosi in questo caso è valida anche per cani asintomatici. Il meccanismo è il seguente:
prendo un vetrino su cui ho messo dei promastigoti morti e ci metto sopra il siero del mio cane, all’interno del quale, se ci sono anticorpi (dovuti al fatto che il mio cane è infetto e risponde con risposta anticorpale, quindi sarà recettivo), questi andranno a legarsi ai promastigoti presenti. A questo punto aggiungo anticorpi fluorescenti (presi in laboratorio) che si vanno a legare specificatamente agli anticorpi che il cane ha prodotto per la leishmania ( i quali sono a loro volta legati ai promastigoti).
Valutando il tutto sotto il microscopio a fluorescenza, il risultato dell’analisi mi fornirà un titolo anticorpale il cui range dice che:
– se è inferiore a 1:70 il mio cane è negativo (non è infetto)
– se è compreso fra 1:70 e 1:180 il cane è dubbio ed è bene ripetere le analisi dopo 6 mesi
– se è maggiore di 1:80 il mio cane è sicuramente positivo ( se l’animale risulta positivo fino a valori di 1:1280 significa che l’infezione è massiva e imponente)